domenica 13 aprile 2014

Europa, Dalla “Decadenza” al “Declino” -- Riflessioni per le prossime elezioni europee



IL “DECLINO” DELL’EUROPA, DECLINO

 CHE SEGUE 

LA “DECADENZA”. 

 

CTO DELJAT’”, “CHE FARE” OGGI,



HIC ET NUNC





Il XXI° secolo – il secolo della “globalizzazione realizzata” - ha visto, e sta vedendo, la “risorgenza” dei nazionalismi, ovvero il ritorno al XIX° secolo, piuttosto che l’effettivo superamento del XX° secolo. 

I due movimenti solo apparentemente son opposti ma, invece, son complementari: la “globalizzazione realizzata” implica la “risorgenza” dei nazionalismi1; già quel che accadde negli Anni Novanta del secolo scorso nell’ex Jugoslavia era un segno premonitore, ma, in quell’epoca, vi era ancora l’oscena risibile soddisfazione per la fine del cosiddetto “comunismo”, evento negativo del XX° secolo senza nessun dubbio, ma voler tornare a prima, il revanscismo russo, non solo non è cosa positiva – in buona sostanza è impossibile, è una chimera2 -, ma è foriero di disastri

Ma avvertire chi non voleva esserlo è stato assolutamente inutile3, siamo governati da una classe digerente, non dirigente: dovrà essere sostituita, ma non potrà esserlo da chi è figlio dell’epoca del compiacimento inutile e dannoso, per quanto ostenti la mentalità del “me first” anni Ottanta del secolo scorso, o della rabbia verso tutto e tutti, o della “buona gestione” dell’esistente, perché a solo queste tre categorie appartengono i politici attuali

Questo “declino” segue la già accaduta “decadenza” che, tra le altre cose, portò alla Prima Guerra Mondiale4

Chiaramente, le cose non si ripetono uguali, ma vi son paralleli storici
 



L’Europa non è attrezzata a questa sfida, a questo ritorno della storia non al XX° secolo – come qualcuno ha detto a seguito della crisi in Ucraina – ma, invece, al XIX° secolo, e nonostante che i populismi ed i risorti nazionalismi siano ormai in cattedra dal 2010: che cos’è stato, infatti, il disastro della cosiddetta “austerità” se non la sottomissione dell’intero continente agli interessi nazionali tedeschi? Ma: è la soluzione il ritorno di ognuno ai propri interessi nazionali? 
 



Se l’Europa torna al XIX secolo, la farà senza il potere che ebbe in quel secolo: dunque marginalizzazione. Se continua come oggi oppure va verso i populismi continua sulla vi della debolezza e del “Grande Declino”5

Si vede che è un dilemma. 

Un dilemma non si può risolvere se si sposa o l’uno o l’alto dei suoi due “corni” - era paragonato alla testa d’un toro... - ma occorre spingersi verso una situazione del tutto nuova, reinterpretando le basi del problema che si è inceppato. 
 



La grossa, grossissima difficoltà è che solo in Europa c’è stata la “coscienza infelice” del XIX secolo che, significativamente, non è stata vissuta pienamente né nella Americhe né in Asia; di conseguenza, solo da noi si è avuta la piena realizzazione del “nichilismo maturo”6. Questa è una difficoltà notevole, per cui ci si ritrova sguarniti di fronte alla crisi che incombe, e di front alle scelte che s’impongono sempre più cogenti e sempre più cocenti, mentre la manipolazione delle masse continua7
 

E mentre la situazione globale – come notato da qualcuno attento, ma che vi è giunto da un’angolazione che ben poco ha a che vedere con la “politica” attuale8 - si va polarizzando fra spenta globalizzazione da un lato e “risorgenze” nazionalistiche dall’altro, cosa che, come già detto, era già ben visibile fin dagli anni Novanta del secolo scorso9, che, cioè, questa sarebbe stata la direzione dell’immediato futuro: e così poi è stato. 

Non ci voleva molto a capirlo, pur essendo quattro gatti, se non due, a rendersene conto all’epoca: ma, si sa, la manipolazione delle masse, anche sedicenti “istruite”, è sempre stata un punto di forza di tale sistema10
 



Dunque che cosa vogliamo fare, qui-ed-ora? Possiamo permetterci le tre mentalità oggi dominanti e ricordati qui sopra: 
la mentalità del ‘me first’ anni Ottanta del secolo scorso, o della rabbia verso tutto e tutti, o della ‘buona gestione’ dell’esistente, perché a solo queste tre categorie appartengono i politici attuali”? 
 

Non lo si crede. Oggi è sommamente dannoso continuare per queste vie che sono binari stantii e passatisti11



*
*  *

NOTE
 

1Cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2014/03/nazionalismo-etnicistico-e.html. 
 

2“Il più gran criminale della storia è la Chimera” (L’ombre idéale de la Sagesse Universelle, XVII secolo), e cioè la ricerca dell’impossibile propizia crimini e disastri di cui la storia testimonia. 
 

3Cfr., a tal proposito, http://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2014/03/05/il-libretto-nero-il-caffe-30-dicembre-2003-anno-vi-n-48-274/; si tratta di un articolo scritto nel 2003, la cui scannerizzazione è stata posta sul web, articolo che era una recensione ad un libro del 1994. Era tutto già chiaro. Ma nessuno voleva – né vuole – vederlo: “non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”, recita l’adagio popolare... 
 

4Cfr. http://bakerstreetirregularfightclub.blogspot.it/2013/04/da-la-decadenza-delleuropa-occidentale.html, e http://bakerstreetirregularfightclub.blogspot.it/2013/04/perche-leuro-e-un-fallimento.html. 
 

5Cfr. N. Ferguson, Il Grande Declino. Come crollano le istituzioni e muoiono le economie, Mondadori Editore, Milano 2013. L’autore fa il confronto tra la Cina del XVIII-XIX secolo e l’Europa di oggi, una Cina dinamica ed un’Europa stazionaria come lo era la Cina di quell’epoca, che si ridusse, da una nazione tra le più ricche del mondo, al “grande malato” del secolo XIX: ora sta accadendo in modo speculare all’Europa, nemesis della storia... Che poi Ferguson non possa davvero capire le ragioni profonde di tutto ciò, è vero, ma, per lo meno, qualcuno se ne accorge e nonr ecita le solite litanie sul debito pubblico, litania che altro non sono se non lo scambiare gli effetti con le cause...
Intanto si ripresenta il problema della svalutazione dello yuan, che fu la modalità per mezzo della quale la Cina si salvò nella crisi economica precedente, cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/12/di-una-crisi-passata-che-si-e.html, e http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/12/di-cose-gia-passate-che-hanno-avuto.html.
Alcuni spunti, forse utili, qui: http://bakerstreetirregularfightclub.blogspot.it/2013/10/una-segnalazione-tre-sfumature-di-blu.html. 
 

6Cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/06/una-riflessione-sulle-tesi-di-g-galli.html. 
 

7Cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/06/passo-da-propaganda-di-bernays.html. 
 

8Cfr., http://www.superzeko.net/doc_incanus/IncanusSeLaDr%C3%B4leDeGuerreSiaInVistaDiTerminare.pdf. 
 

9Cfr., a tal proposito, http://associazionefederigoiisvevia.wordpress.com/2014/03/05/il-libretto-nero-il-caffe-30-dicembre-2003-anno-vi-n-48-274/; si tratta di un articolo scritto nel 2003, la cui scannerizzazione è stata posta sul web, articolo che era una recensione ad un libro del 1994. Era tutto già chiaro. Ma nessuno voleva – né vuole – vederlo: “non c’è peggior cieco di chi non vuol vedere”, recita l’adagio popolare... 
 

10Cfr. http://associazione-federicoii.blogspot.it/2013/06/passo-da-propaganda-di-bernays.html. 
 


11Cfr. http://bakerstreetirregularfightclub.blogspot.it/2013/06/le-utopie-son-obbligatorie-per-una.html, per qualche suggerimento, pur essendo sempre utile “non farsi ‘soverchie’ illusioni”, come si dice qui: http://bakerstreetirregularfightclub.blogspot.it/2013/06/non-farsi-soverchie-illusioni.html.